CORONAVIRUS – A CHE PUNTO SIAMO?

Coronavirus epidemia CoViD

CORONAVIRUS – A CHE PUNTO SIAMO?

Buonasera a tutti,

ecco il mio post d’aggiornamento sul Coronavirus. 

Le notizie si susseguono ad alto ritmo, ogni settimana sembra sia passata un’eternità.

Non solo per la quarantena, ma anche per la mole di dati che esce ogni giorno, per la quantità di dichiarazioni nazionali e internazionali, per i protocolli che per noi medici cambiano continuamente. 

Se l’ultimo post era più focalizzato sulla parte psicologica e sociale di questa vicenda, questo sarà maggiormente concentrato sulla situazione geopolitica ed epidemiologica internazionale, perché ci sono stati per me moltissimi spunti di riflessione.

Cominciamo dalla cosa più importante: l’OMS ha dichiarato pandemia globale.

Le soglie che trasformano un’epidemia in una pandemia sono volutamente vaghe, in modo da lasciare al Presidente la giusta flessibilità in ogni caso. 

Ora, in teoria questo doveva avere il senso di coordinare maggiormente le azioni nazionali, applicare norme più stringenti, commissariare ove necessario alcuni paesi.

Che mi risulti, non è avvenuto nulla di tutto ciò. E questa è una prima grande delusione. Come italiani sappiamo quanti sacrifici stiamo facendo, e quante opinioni e misure si leggano e sentano da parte degli altri paesi. Avere uniformità di profilassi, diagnosi, trattamento, stanziamento di risorse dovrebbe essere a questo punto la priorità assoluta. A meno che non vogliamo continuamente osservare curve dalla stessa forma (esponenziale, , come si vede dalla foto rielaborata da Alvise Finotello) in moltissimi paesi, semplicemente con latenze diverse. 

Guardiamo all’Europa:

– La Francia tramite Macron ha optato per la chiusura di molte attività come in Italia quando erano già più di 7000 i contagiati (salvo permettere delle votazioni senza senso evidentemente non prorogabili). Si è assistita alla fuga da Parigi come nella famosa notte del sabato sera da Milano. L’idea è la stessa dell’Italia: provare a rallentare i contagi per evitare un picco molto ripido e veloce, che intaserebbe oltre misura le rianimazioni e le strutture ospedaliere.

– Anche in Spagna a mio avviso la chiusura delle scuole e delle attività commerciali è stata tardiva; l’8 marzo, quando erano già migliaia i casi, hanno regolarmente lasciato svolgere tutte le feste previste. A quanto mi risulta da testimonianze dirette, non solo stanno facendo lunghe passeggiate coi cani, ma chi ha il cane lo presta ai vicini. Anche la Spagna ha la nostra stessa filosofia sul ridurre il più possibile i contagi in contemporanea. Anche la Spagna ha un problema fondamentale: c’è un’area molto più coinvolta delle altre, che è Madrid. E infatti, se si vede la loro letalità (ovvero decessi/casi accertati) è piuttosto alta. La curva spagnola è impressionante, più che esponenziale. 

– Veniamo ai capitoli interessanti: Germania. La Merkel ha dichiarato con molto pudore praticamente la stessa cosa che ha poi dichiarato Boris Johnson, ovvero che il 60-70% della popolazione verrà contagiato. Loro hanno 26.000 posti di rianimazione in tutto il paese e quindi confidano su quello. Ricordiamoci che la Germania è una repubblica federale, quindi hanno fatto fatica a trovare un accordo tra i vari Laender. Le scuole hanno iniziato a chiudere in modo scaglionato, poi hanno chiuso gli assembramenti, e ora anche diverse attività commerciali. 

Hanno quindi un’altra filosofia, che non vede un picco con decine di migliaia di casi e poi una decrescita, sperando che non riparta un altro ciclo di epidemia (modello cinese e italiano), ma credono in un contagio massivo. Questa “strategia” è consentita dal fatto che hanno sempre dettato legge in Europa, che la loro sanità è tra le più costose al mondo e che dopo la crisi del 2008 non solo non hanno tagliato, hanno aumentato la spesa. Ecco l’approfondimento perché tengo molto a questo punto (fonti in fondo al post, come sempre): 

“La spesa sanitaria pro-capite che in Germania nel 2012 è stata di 4.811 dollari (di cui 3.651$ – 75,9% – spesa sanitaria pubblica). Una spesa molto inferiore a quella USA (8.745$), ma molto superiore alla media OCSE (3.484$), a quella della Gran Bretagna (3.289$) e dell’Italia (3.209$).

A seguito della crisi finanziaria del 2008 la Germania, al pari della media dei paesi OCSE, ha registrato un forte rallentamento della crescita annuale della spesa sanitaria che dal +4% del 2008 è passata a un po’ meno del +1%, mentre altri paesi dell’Europa meridionale hanno subito una netta riduzione delle risorse disponibili in termini reali: Spagna -2%, Italia -3%, Portogallo -6%, Grecia -10%.”

In questi dati è riassumibile gran parte della politica UE.

– UK: ecco, il Regno Unito è il grande protagonista dei ragionamenti dell’ultima settimana. Boris Johnson ha fatto dichiarazioni altisonanti, in cui ha detto che ci saranno il 60-70% dei cittadini inglesi contagiati, che puntano all’immunità di gregge (raggiunta da questo fatidico 60%), che – cosa ben peggiore, veramente cinica e senza senso – molti si sarebbero dovuti rassegnare a perdere dei loro familiari. Vediamo come praticamente siano le stesse idee tedesche, ma le modalità comunicative terribili cambino totalmente la percezione dei fatti. In ogni caso, anche qui osserviamo una grande scommessa sulla pelle dei cittadini. 

A differenza della Germania, l’NHS – servizio sanitario inglese – è già al limite. (Specifico che so queste cose anche perché ho lavorato 4 anni in Germania, e ho amiche e colleghe in Inghilterra, Franca e Spagna.) 

Ora, perché noi a livello medico/scientifico abbiamo discusso?

1) Perché l’immunità di gregge è teorica. È un concetto che si applica ai vaccini, che danno immunità perenne. 

2) Perché la soglia del 60% per raggiungerla è ipotetica. Questa soglia è basata su R0, ovvero l’indice di contagiosità. Sappiamo che per il coronavirus è tra 2 e 3. Se il 60% delle persone è contagiato, dopo un po’ le nuove epidemie si arresterebbero spontaneamente, non trovando il virus abbastanza umani da colonizzare. Abbiamo sentito durante le campagne mediatiche sui vaccini la fatidica cifra del 95%. Anche questa si basa su R0, ma l’R0 del morbillo, che è 12-18, secondo altri studi 15-17. Con una contagiosità così alta, è necessario che molte più persone siano immuni per fermare l’eventuale epidemia. 

3) Perché non è detto che questo virus dia immunità permanente. Dopo i 2 casi di cinesi riammalati, adesso a Torino c’è un paziente che era guarito e si è riammalato (con tutti i dubbi scientifici del caso).

4) Perché non lo conosciamo abbastanza, questo virus. E se mutasse di nuovo? Se diventasse stagionale? Se richiedesse ogni anno un nuovo vaccino, come quello dell’influenza? 

5) Perché se contiamo anche solo l’1% dei morti, sul 60% della popolazione inglese, ovvero su circa 40 milioni di cittadini, farebbe 400.000 persone. È un numero allucinante, da secolo scorso. 

Quindi in pratica sì, è un azzardo, come avevamo già intuito tutti. Ma almeno adesso ne conosciamo i numeri. 

Il bello è che da un lato l’Inghilterra ha forse la scuola di epidemiologia più prestigiosa del mondo, e le parole di BoJo erano avallate a livello scientifico. Dall’altro lato, è tornato sui suoi passi, prendendo misure anche prima di altri paesi, ordinando lo stop di tutti i viaggi non necessari, il lavoro da casa “per chiunque possa” e la rinuncia a contatti sociali pubblici. “Da ora dovete evitare pub, teatri, club e altri luoghi di ritrovo”. È notizia di poco fa che da venerdì chiuderanno anche le scuole.

Prima l’idea era quella di mettere in quarantena gli over 60, senza chiudere le scuole. Il che potrebbe anche avere un senso teorico, ma poi chi li assiste gli over 60 che necessitano aiuto? I figli. E se i figli si contagiano?

Anche l’Olanda ha più o meno la stessa filosofia dei contagi massivi.

Ecco, in questo momento è l’Europa il centro della pandemia, per questo motivo ho analizzato brevemente queste nazioni. Ci sarebbero anche gli Stati Uniti, i cui cittadini stanno facendo scorta di armi, quindi è evidente che saranno al sicuro dalla pandemia. 

La verità è che tra i puffi francesi, le feste spagnole, le dichiarazioni della Merkel e Boris Johnson focalizzate quasi solo sull’economia, le sparate di Trump, l’inutilità più totale dell’OMS, è difficile tenere fermo il mio sarcasmo. Finora ci sto abbastanza riuscendo, ma non garantisco. 

Tornando a parlare seriamente, nelle curve epidemiologiche balza all’occhio che in occidente sono più o meno esponenziali ovunque; nei paesi asiatici (Cina, Sud Corea, Giappone e Singapore su tutti) hanno raggiunto un plateau. In Cina perché da loro la tempesta peggiore è passata; negli altri stati, probabilmente, per le misure contenitive adottate da subito e rispettate altrettanto celermente. Inoltre, non dimentichiamo che avevano vissuto la SARS, erano in qualche modo più pronti e preparati di noi. 

Veniamo ai dati italiani, aggiornati ad oggi 18 marzo. Sono sempre peggio.

1) Ci sono stati 4275 nuovi contagi. Come forse ricorderete, sto seguendo diversi modelli statistici, e finora molti concordano nel dire che il picco potrebbe essere alla fine di questa settimana, o a fine marzo. È ovvio che se i contagi crescono ancora così sono tutti discorsi ipotetici. Ogni volta che la curva sembra rallentare, poi dopo 2 giorni ci sono nuovi record. Coi contagi di oggi, vediamo la fotografia di quello che è successo 5-7 giorni fa, dato che c’è da calcolare il tempo medio di incubazione.

2) Il numero di morti è aumentato moltissimo. Questo, oltre all’età, è sicuramente dovuto alla saturazione del sistema sanitario lombardo. La media dell’età fino a ieri era di 80,3 anni, con pazienti che avevano in media 3 patologie croniche. Ci sono stati anche morti giovani, e medici. Su questo dedico tra poco un punto a parte. Un’altra causa della letalità altissima (attualmente è all’8,3% circa) è il fatto che in Lombardia ormai effettuano i tamponi quasi solo nei PS. Questo significa intercettare solo i più gravi. Diverse stime indicano che in realtà il numero dei contagiati è circa 5 volte tanto. Questa proporzione non parla tanto degli ipotetici asintomatici infetti (che parrebbero essere una stretta minoranza), ma degli infetti sintomatici lievi o non, che non richiedono ospedalizzazione, e quindi non vengono diagnosticati. 

3) La % dei nuovi positivi rispetto al numero di tamponi effettuati si aggira attorno al 20%. All’inizio era attorno al 5%. Per questo aspetto, nel primo commento c’è la fonte covid19.ibreda ecc. che mostra tutti i dati regione per regione. 

4) Il numero di medici infetti. Questo è assurdamente alto, a ieri erano più di 2600 i colleghi contagiati. I medici sono stati sovraesposti, non tutelati, costretti a fare gli “eroi” loro malgrado. Non c’è bisogno di eroi, c’è bisogno di medici sani. Non c’è bisogno di eroi, c’è bisogno di medici assunti, con contratti rispettosi, con le tutele sanitarie e assicurative sacrosante. I medici in questo momento sono i nodi centrali della rete terapeutica, e vanno salvaguardati. Ne approfitto per chiedere a nome di tutti i colleghi rispetto. Rispetto per la nostra professionalità, per il nostro impegno, per la nostra sacrosanta necessità di lavorare in sicurezza. 

Torniamo ora per un attimo all’orizzonte internazionale, ci sono delle cose che mi preme dire. 

Innanzitutto, l’OMS dopo un po’ di scetticismo è tornata a caldeggiare tamponi a tappeto. Su questo ci sono nuove evidenze scientifiche che riporto nel nuovo commento. È anche un fattore puramente logico, se ci pensiamo. Solo che in Lombardia attualmente è tutto saturo, non so come faranno ad aumentare la capacità diagnostica. 

Poi: la diagnosi di fatto si fa anche con la TAC, e in alcuni casi con l’HRCT polmonare. A volte i pazienti hanno comunque il tampone negativo. Perché l’OMS non dice ai paesi come conteggiare questi casi?

Veniamo alla parte più brutta: perché l’OMS non dà regole uniformi a tutti per disporre autopsie e dichiarare in modo uniforme la causa del decesso? A tutti balza all’occhio il dato tedesco, tra gli altri. Hanno solo 27 morti a fronte di più di 11000 infetti. Mi sono informata, e il Robert Koch Institute ha più o meno dichiarato che non eseguono tamponi post-mortem, e che se ci saranno cluster/picchi di morti che sembravano essere causati da influenza ma in realtà forse sono covid, lo si vedrà in seguito. Inoltre, così come in Inghilterra, i criteri in questo senso sono molto diversi dai nostri. Guarda caso, un articolo del 20 febbraio riporta 40000 casi di “influenza” nelle due settimane precedenti (80000 in tutto), con 13000 ospedalizzati in tutto e 130 morti.  

Con tutte queste incognite, di numero di contagiati, quindi anche % di casi gravi e gravissimi, è impossibile avere dei punti di riferimento sulla letalità, sulla mortalità, sulle reali dimensioni del problema. E allora i più furbi “giocano” coi numeri per prendere tempo e salvare le loro economie. 

Così però perdiamo tempo prezioso per capirne di più e per tutelare la popolazione. 

Vorrei anche parlare di quel disastro che ancora dobbiamo chiamare Unione Europea, che forse sarebbe meglio nominare come sciacallaggio europeo. Tra mascherine sequestrate, attrezzature non “concesse”, accuse più o meno razziste sul nostro modus operandi (salvo poi capire che il problema è esponenziale per tutti), inutilità/dannosità totale della BCE eccetera mi sembrerebbe di sparare sulla croce rossa. Con un bazooka. Aiutata da Chuck Norris.  

Quindi evito e concludo questo post con la speranza che i dati che stiamo osservando si riferiscano al passato, che la situazione migliori presto.

Mando un pensiero col cuore alle persone che sono morte, e ai loro cari. Oggi ho dedicato qualche momento di raccoglimento a questo. 

Per il resto, l’augurio e l’invito è che ognuno di noi trovi in questa quarantena un modo per ricentrarsi, rispettarsi, e rispettare l’ecosistema in cui vive. 

Fonti:

https://www.worldometers.info/coronavirus/?fbclid=IwAR17CDtLk79zmKfp3963l3fCXFVh-shVRgglZ3dqkmmyd7Wwea4xBRQzcLU

OECD Health Statistics 2014. How does Germany compare? [PDF: 170 Kb]

Von Christian Teevs. Teures Gesundheitssystem: Was Deutschland von Kenia lernen kann. Spiegel online, 03.02.2014

https://www.epicentro.iss.it/morbillo/pdf/morb-paduli.pdf

https://www.repubblica.it/esteri/2020/03/16/news/coronavirus_per_la_prima_volta_i_morti_nel_mondo_superano_quelli_della_cina-251405083/?ref=RHPPTP-BH-I251278496-C6-P7-S1.6-T1

https://covid19.lbreda.com/

https://www.dw.com/en/massive-flu-wave-grips-germany/a-52445643?fbclid=IwAR3dxZJYoGt1k3HsrvFZuOsZILp6bDr0ZcQ1Wv3M2Km7JihI3fkNvxC1zwE

Post precedenti: 

  1. https://saradiani.com/coronavirus-un-po-di-chiarezza/
  2. https://saradiani.com/coronavirus-un-aggiornamento/
  3. https://saradiani.com/coronavirus-di-nuovo-chiarezza-e-prospettive-utili/

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