
24 Feb CORONAVIRUS – UN PO’ DI CHIAREZZA
Buongiorno a tutti, scrivo questo post dopo essere stata un po’ reticente in merito perché durante l’ultimo weekend ho risposto a molte domande di miei amici e conoscenti. Ho capito che è necessario fare chiarezza sul coronavirus, e ho visto che ci sono due polarità: il panico totale e la sottovalutazione del problema.
In questi casi, è bene mostrare e attenersi ai dati, e capire sia il motivo del pericolo che i motivi per cui possiamo invece stare più tranquilli.
Partiamo da un breve riassunto
Il CoVid-19 è un nuovo membro della famiglia dei coronavirus “nato” e osservato per la prima volta in Cina, a Wuhan, a fine 2019. Tra i coronavirus, virus a RNA, alcuni causano comuni raffreddori, altri sono responsabili di polmoniti atipiche (MERS, SARS, CoVid-19).
In che senso è “nato”? È stato creato in laboratorio? No.
Il rasoio di Occam, e anche i dati sulla tipizzazione genica del virus ci dicono di no. I virus si ricombinano in natura, vuol dire che si scambiano dei geni tra loro e questo fa emergere nuove specie. Crearlo in laboratorio sarebbe estremamente complesso. Inoltre l’88% della sequenza genica è uguale a un coronavirus già noto che infetta il pipistrello. (Tutte le fonti saranno in fondo)
Al momento al mondo hanno tipizzato 108 sequenze relative a questo coronavirus; se fosse stato creato in laboratorio ci sarebbero i segni visibili dei vari “copia e incolla” artificiali. Non ci sono.
Detto questo, ci tengo ora a far capire i motivi di preoccupazione e quelli invece di rassicurazione.
Partiamo dai primi: perché ci preoccupa così tanto?
1) Perché è nuovo. Ne sappiamo poco, potrebbe continuare a cambiare, tutti i dati epidemiologici si stanno modificando molto in fretta.
2) Perché è contagioso: c’è un indice che si chiama R0, che misura quante persone contagia un singolo positivo. Attualmente è stimato tra 2 e 3 (questo è uno dei dati che sta cambiando).
3) Perché molte persone rimangono asintomatiche (e questo è anche un bene). Ciò implica che la diffusione del virus non è molto misurabile, cioè è molto più difficile ripercorrere le strade del virus, e fare diagnosi precoce. Inoltre i tempi di incubazione sono piuttosto lunghi (2-14 gg).
4) Perché in Italia, in Veneto, ancora manca il “paziente 0”, il primo in Veneto che ha contratto e poi diffuso la malattia. Quindi è molto più difficile intercettare le varie ramificazioni del virus stesso.
5) Perché in circa il 20% dei casi provoca sintomi che richiedono l’ospedalizzazione in isolamento e/o il ricovero in terapia intensiva. Ecco perché a Wuhan hanno costruito un nuovo ospedale in pochissimi giorni. Questo è il motivo di principale preoccupazione ed è un motivo logistico, di organizzazione del sistema sanitario. Noi non abbiamo i mezzi per costruire strutture nuove in tempi celeri, e le strutture che abbiamo servono anche per curare ovviamente tutte le altre malattie, acute, croniche e riacutizzate. Quindi questo è il motivo principale per cui c’è così tanta attenzione al limitare la diffusione del virus.
6) Perché la mortalità è circa allo 0,9% fuori dalla Cina, ma è comunque più alta di quella dell’influenza. (In Cina è circa il 2%)
7) Perché essendo nuovo, non abbiamo né antivirali, né un vaccino efficaci. Pare che la clorochina (vecchio antimalarico) abbia mostrato efficacia in Cina, ma servono ovviamente ulteriori studi. Nel frattempo le terapie utili sono quelle di supporto alle funzioni vitali, e quindi la guarigione è più lunga.
8) Perché in Italia non abbiamo seguito le linee guida dell’OMS (concordo in pieno con Ricciardi, ex capo dell’ISS, ora all’OMS), che non imponevano di chiudere i voli da e per la Cina (e gli scali?!) ma di mettere in quarantena per 15 gg tutti quelli provenienti dalla Cina. Un buonismo miope e politicante ha prevalso, e così ora ci troviamo a misure “eccessive”, che però sono il minimo indispensabile per mettere riparo alla miopia iniziale. È un paradosso ma è così.
Veniamo ora ai motivi per cui possiamo stare tranquilli:
1) Se guardiamo il numero dei contagi in proporzione a tutta la popolazione, è estremamente basso.
2) Se guardiamo alle tabelle che mostrano la mortalità, questa riguarda soprattutto la fascia d’età over 80, e poi over 70. Sotto i 60 anni la mortalità è bassissima.
3) In Cina la curva dei contagi ha già raggiunto e superato il picco. Vuol dire che l’epidemia sta rallentando.
4) Per questo motivo, e per tutte le misure che stanno prendendo, sembra che l’epidemia sia destinata a rimanere tale, senza diventare pandemia.
5) Perché le misure internazionali sono sempre più stringenti e omogenee, e quindi la diffusione viene così limitata.
6) Perché i bambini sotto i 10 anni sembrano essere “immuni” dal virus. Questo ha probabilmente due cause: una è che l’immunità innata (quella che agisce per prima, quando ancora il SI non ha riconosciuto il patogeno) dei bambini è per sua natura più attiva che negli adulti. Inoltre pare che nei polmoni dei bambini venga espresso diversamente il recettore AT-1, normalmente colpito dal virus. È un recettore dell’angiotensina, che regola la pressione sanguigna e lo “smistamento” degli elettroliti a livello renale.
7) Perché, sempre per quanto riguarda i morti, sono tutte persone con gravi patologie pregresse e in corso.
8) Perché appunto adesso hanno preso misure molto forti in tutto il nord Italia, e stanno studiando anche modi per attutire il contraccolpo economico che si verificherà.
Quindi, che fare?
Dal mio punto di vista è necessario rimanere equilibrati. Esiste un modo adulto, consapevole e responsabile di essere preoccupati, prudenti e previdenti. Quindi ad esempio non vedo come fare molta spesa, nelle aree a rischio, sia un indice di panico. Potrebbe essere che altri comuni finiscano in quarantena, quindi perché non premunirsi? (NB è un ragionamento generale, devo ancora andare al supermercato 😉 ) Ad esempio, quando abitavo in Germania, credo fosse il 2016, per l’inasprirsi di un conflitto diplomatico con l’Iran (se non ricordo male) una nuova legge aveva imposto a ognuno di avere in casa le scorte di cibo e acqua per 8 giorni. Lo vedo come un modo razionale e previdente di affrontare potenziali pericoli. Potenziali, attenzione, non ancora in atto.
Aggiungo inoltre che ogni dato può essere rassicurante o preoccupante, a seconda di come lo si legge. Alla fine, torniamo sempre al “tutto ciò che è detto, è detto da un osservatore” (cit. Maturana). Perdonate la parentesi filosofica, che è semplicemente per ricordare il nostro ruolo di osservatori nell’intelligere gli eventi.
Ecco. Quindi la sana preoccupazione è secondo me utile. L’agire in modo responsabile anche. Questo è un momento in cui tutti o quasi abbiamo un qualche disagio, economico e non solo (me compresa), ma la collettività va salvaguardata.
Che altro fare?
Seguire ciò che dicono le autorità e attenersi alle fonti ufficiali: comunicati delle regioni, ministero della Salute, OMS (in inglese WHO).
Telefonare ai vari numeri preposti in caso di necessità e utilizzare le norme igieniche indicate, che sono valide a prescindere.
Ecco. Quindi a mio parere si può essere vigili e positivi allo stesso tempo.
Probabilmente il disagio durerà ancora un po’, i casi di contagio aumenteranno, ma le misure e l’attenta osservazione istituzionale e di noi addetti ai lavori sono una tutela per tutti. Questa può essere una buona occasione per unirci come sistema paese e per agire con etica per sé e per la collettività.
Fonti:
https://www.worldometers.info/coronavirus/…
https://www.worldometers.info/…/coronavirus-age-sex…/
https://www.who.int/…/20200223-sitrep-34-covid-19.pdf…
https://www.sciencemag.org/…/scientists-strongly…
https://www.ilfattoquotidiano.it/…/coronavirus…/5714618/
https://www.cnr.it/…/coronavirus-rischio-basso-capire…
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/nuccore/…
https://www.preprints.org/manuscript/202002.0258/v1…
https://www.imperial.ac.uk/…/Imperial-College-2019-nCoV…
https://www.medicalfacts.it/…/coronavirus…/…
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