Filosofia e scienza per una nuova visione di medicina

Filosofia e scienza per una nuova visione di medicina

Filosofia e scienza per una nuova visione di medicina

La medicina ha fatto incredibili progressi negli ultimi secoli. Vengono prodotti stent sempre più affidabili, chip che dànno impulsi nervosi in caso di lesioni del midollo spinale. La prostetica e la robotica stanno facendo passi da gigante, per non parlare della tecnologia correlata alle cellule staminali.

Ma se ci pensiamo bene, tutte queste novità riguardano gli ambiti chirurgici o ricostruttivi, di riparazioni in seguito a danni macroscopici, quindi con aspetti “meccanici”.

Dal punto di vista farmacologico, invece, abbiamo un problema. C’è una legge, detta legge di Eroom, che mostra che dal 1950 il numero di farmaci approvati per ogni miliardo di dollari speso in ricerca e sviluppo si è dimezzato ogni nove anni.

E infatti da molti anni l’innovazione nel campo degli antibiotici è praticamente nulla, molte novità non riguardano molecole efficaci ma loro modi di somministrazione, eccipienti. Insomma, possiamo dire di conseguenza: la parte tecnologica/riparativa e quella scientifica/farmacologica stanno andando a due velocità completamente diverse.

Le malattie croniche non ci stanno concedendo tregua, e anzi, aumentano sempre più. Siamo riusciti ad ottenere un aumento della durata di vita, ma in molti casi rubandole qualità. Chi di noi non ha aiutato un parente o un amico a fronteggiare le sofferenze di una malattia cronica? Purtroppo nella medicina questi problemi sono la quotidianità.

Magari anche tu vorresti essere più in salute, avere più sprint, meno raffreddori, digerire i sassi come quando eri piccolo, ma non ci stai riuscendo.

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Quindi cerchi alcune risorse, online, in libreria. Ti affacci al settore medicina, e qui inizia il problema. Vuoi dimagrire? Ti scontrerai con almeno 10-15 tipi di diete, tutte presentate come fenomenali, fantastiche, dai risultati certi. Solo che una sostiene di mangiare la pasta a pranzo e la carne a cena, l’altra di fare colazione con lo yogurt, l’altra di pesare tutti i cibi! Poi c’è quella con le proteine, quella vegetariana, e così via.

Magari invece hai dolori articolari o alla schiena, anche questo tipico, e vuoi capire come fare. Puoi anche qui sbizzarrirti! Ci sono lo yoga, lo stretching, l’esercizio fisico. C’è chi dice che è fondamentale, chi dice che se intenso fa male, chi dice di farlo tutti i giorni ma poco e chi due volte alla settimana. Il mantra finale rimarrà lo stesso: contatta il tuo medico.

Sullo stesso argomento non solo è probabile che trovi dei libri che si contraddicono tra loro, ma è impossibile che non li trovi.

E allora la cosa più onesta e più intelligente che possiamo fare è fermarci, osservare e chiederci “perché?”

Perché troviamo così tanti approcci frammentati, contraddittori tra loro, e così parziali nelle risposte che danno? Come mai pur trattandosi del nostro corpo, di noi stessi, facciamo così fatica a spiegarlo?

Questo sito vuole innanzitutto dare le risposte a queste domande.

Siamo un organismo complesso da descrivere. Abbiamo migliaia di miliardi di cellule, migliaia di miliardi di funzioni, insomma, siamo veramente esseri complicati. Almeno dal nostro punto di vista.

Il secondo motivo è questo: è estremamente difficile auto-osservarci, e per conoscere la nostra natura dobbiamo farlo. Anche se osserviamo un altro uomo, lo facciamo con le nostre “regole”, col nostro sistema, insomma col nostro essere osservatori. Noi osservatori modifichiamo con le nostre regole quello che osserviamo. Non siamo spettatori inerti dell’osservazione – ma attori attivi di essa, co-protagonisti di fenomeni che non sono scissi da noi.

Se non capiamo la crucialità del nostro ruolo di osservatori, e non ragioniamo in questi termini, non capiremo che è il nostro modo di osservare che cambia la natura di quello che osserviamo.

Vi faccio un esempio: se guardiamo coi nostri occhi una cipolla, questa ha un certo aspetto. Rossa, bianca, gialla, con la buccia, più o meno grande, profumata, pulita, sporca di terra. La stessa cipolla guardata al microscopio è, semplicemente, diversa ai nostri occhi. Se osserviamo un campo di cipolle noteremo caratteristiche ancora diverse, ovvero la loro densità, la sua grandezza, la loro disposizione…

Fino a quando non interiorizziamo che la nostra percezione di cipolla cambia a seconda di come la osserviamo, continueremo a guardarla senza chiederci a che livello la stiamo guardando. Inoltre, aprendola e tagliandola, cambieremo per sempre tutti i nostri ricordi e vissuti che riguardano la parola “cipolla”. Per non parlare di quello che avviene assaggiandola o piangendo per il contatto tra le sue molecole e l’occhio. Per noi il significato/i significati di cipolla cambiano a seconda di come la sperimentiamo.

Questo, applicato al corpo umano, fa sì che se osserviamo le cellule del fegato nel processo che porta alla steatosi (letteralmente un ingrassamento del fegato), saremo ad un livello di osservazione diciamo così, intermedio. Saremo più in “alto” dell’osservazione dei flussi energetici e di piccole molecole che questo processo implica, e più in basso della comprensione di quello che sta avvenendo contemporaneamente in altre zone del corpo. Quindi saremo lontani da una visione sistemica delle cose.

Questo mantenerci sempre nel mezzo non ci consente di elevarci logicamente. Non possiamo capire cosa stiamo facendo. Non potremo farci una panoramica, un ordine mentale che completa il puzzle.

E’ solo essendo critici nei confronti di quello che osserviamo e del metodo che usiamo per farlo che potremo capire cosa stiamo facendo e dove questo ci porta.

In medicina è assolutamente fondamentale che iniziamo a costruirci modelli di realtà, in modo sistematico, ordinato, intelligente.

E questo è il mio scopo,

su questo si fondano le mie ricerche. Costruisco modelli fisici e filosofici e li trasporto in medicina. Si dice che la medicina è un’arte, alcuni dicono che è una scienza, altri che è una disciplina.

La medicina che sogno io è una medicina scientifica, razionale, aperta, efficace e capace di imitare la natura per guarire. E’ una medicina che non blocca ogni risposta organica, ma che innanzitutto la sa capire, interpretare, collegare col resto.

Ecco spiegato perché facciamo così fatica a trovare nuovi farmaci: perché il nostro approccio attuale è limitato e parziale. La nostra logica è una logica lineare, mentre il nostro organismo funziona con una logica complessa.

Propongo un approccio filosofico, prospettico, coerente, il più possibile privo di giudizio.

Il mio scopo è quello di fare ordine, di unire tutti i puntini, di iniziare a trattare la medicina in modo innovativo. La parola chiave è una: sistema. Siamo un sistema, un sistema complesso per la precisione. Tutta la mia analisi si focalizza su questo. Voglio capire come funziona il nostro sistema, come si comporta nelle varie situazioni, come utilizza tutte le parti e i sotto-sistemi che ha a sua disposizione per agire in modo armonico e ordinato.

Ci sono molti specialisti che analizzano mattoncino per mattoncino, e questa è una gran cosa, perché la precisione nella conoscenza è fondamentale. Ma poi serve anche qualcuno che unisca i pezzi, che capisca la logica, che capisca perché il muro sta su e non crolla, nonostante i venti, le intemperie, gli scossoni.

Capire la logica sottesa al nostro organismo, per poter prima descrivere e poi prevedere i fenomeni, è un altro dei miei scopi fondanti.

Spiego come la medicina si può avvalere di modelli validi, come può capire che le serve una bussola e come trovarla, come migliorare i suoi metodi di ricerca e di conseguenza come può migliorare il suo approccio terapeutico.

Per questo utilizzo e approfondisco alcuni concetti scientifici e filosofici moderni, come:

– i sistemi complessi

– una parte della fisica moderna

– la filosofia della medicina

– la filosofia della coscienza

– l’immunologia, soprattutto volta a scoprire i veri collegamenti e sviluppi delle malattie croniche

– la network medicine, che studia le patologie e i sintomi da un punto di vista sistemico.

Capiremo come farli dialogare tra loro, come ci possono aiutare e perché sono concetti assolutamente necessari nel terzo millennio.

Per fare questo serve un requisito: avere la mente aperta, priva di pregiudizi.

Avere la mente aperta può aiutare tutto il processo di conoscenza e di scoperta, snellendolo e rendendolo più efficiente.

La curiosità, l’apertura mentale sono necessarie per porsi alcune domande sul significato di ciò che si sta osservando e su come si sta agendo.

Se tu sei curioso, ti meravigli di ciò che vedi e, preso da un impulso di stupore e felicità, approfondisci quello che osservi. Contemporaneamente ti astrai da esso per aver il privilegio di scovare più sfaccettature, più sfere semantiche. Attraverso l’intelligenza con cui effettuerai questi processi, troverai le risposte che cerchi in modo rapido ed efficace.

Arriverai anche ad una nuova felicità. Sarai un individuo nuovo attraverso quello che hai visto e gli insegnamenti che ne hai tratto.

Buon viaggio e buone scoperte!

Sara Diani

Voglio raccontarti brevemente di me.

Sono un medico, vengo dalla medicina clinica, ma ho sempre coltivato la passione della ricerca inerente a questi temi. E’ partito tutto dall’osservazione dei pazienti e dal conseguente approfondimento che ho effettuato perché volevo capire il più possibile e nel modo più preciso possibile.

Ho deciso quindi di seguire questa passione, di approfondirla e di farne un lavoro, sviluppando un insieme di conoscenze molto versatile.

Mi piace occuparmi di materie diverse, trovare le connessioni nascoste, creando nuove sintesi. La creatività e la curiosità sono miei punti forti. Non sono creativa coi disegni o con l’arte visiva in genere (anzi in quello faccio abbastanza pena!), ma creo collegamenti, spiegazioni, modelli. Amo l’idea che arriva come un lampo improvviso, e amo l’incubazione successiva di un pensiero più strutturato, lo studio che è necessario. Mi piace anche mettere alla prova le mie idee, cercare di auto-confutarle, di iniziarle alla vita reale.

E poi mi piace scriverle, ordinarle, razionalizzarle, e comunicarle. Credo che nella condivisione e nel confronto stia la vera ricchezza.

Credo fortemente nella collaborazione multi-disciplinare più vera e intensa. Questa consente di superare molte barriere e di approcciare le diverse tematiche a mente aperta.

Mi piace allenare l’apertura mentale, il senso critico, la capacità di osservazione e apprendimento e la logica. Credo inoltre che la miglior assicurazione sulla vita sia la neuroplasticità.

Quando non sto strolicando in modo intenso su qualcosa o lavorando a qualche nuovo progetto, mi dedico allo sport, anche se molto meno di quel che vorrei, al gioco di tutti i generi e tipi perché intendo la vita in gran parte come un grande gioco, alla musica che ascolto e suono, alle discussioni più o meno filosofiche e ai ritrovi tra il serio e il faceto con gli amici. Leggo praticamente tutti i giorni dell’anno e sono profondamente grata per la possibilità di conoscere, di capire e ricordare quello che leggo.

Non guardo la tv da quasi dieci anni, non so dove sono i fast-food nella città in cui abito, faccio shopping in modo veloce, quasi furtivo, organizzato e puntuale. Quindi non faccio shopping, compro quello che mi serve. Ogni tanto ho il vezzo di comprarmi aggeggi tecnologici, ma sto cercando di limitarmi!

Perché ti occupi di ricerca multidisciplinare in ambito medico?

Perché amo profondamente la Vita e il Bello, e per ritrovarli ed esplorarli mi dedico alla ricerca dei loro processi più fini.

Perché ho dovuto risolvere alcuni problemi di salute piuttosto gravi, e senza questo approccio non ce l’avrei mai fatta.

Perché sento di essere portata in questa costruzione di ponti tra discipline e di conseguenza è il meglio che posso dare alla comunità. Questo è il modo in cui posso fare di più la differenza.

Perché penso che solo cambiando radicalmente le premesse possiamo cambiare radicalmente i risultati.

E infine perché spero che anche tu possa giovare di questi risultati!

Unisciti a me in questa ricerca, in questo percorso.

Se vuoi saperne di più, trovi gli approfondimenti sul libro Medicina Coerente – Modelli sistemici per una medicina più efficace, umana, individualizzata. Scopri di che si tratta.

1 Comment
  • Simone
    Posted at 21:32h, 05 Marzo Rispondi

    E’ certamente la medicina del futuro, di un futuro che à già cominciato..complimenti!

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