Di tutte le patologie mediche, quelle che ci stanno dando più problemi sono le malattie croniche. L’aumento della durata della vita negli ultimi decenni non è corrisposto a un miglioramento della qualità di vita. Riusciamo attualmente a tamponare alcuni sintomi legati alle malattie croniche, ma assistiamo nel tempo a un peggioramento complessivo dello stato di salute della persona, e non siamo quasi mai in grado di rendere reversibile il processo di queste patologie, che degenerano e solitamente si associano ad altre, rendendo il malato sempre più fragile.
Per questo è necessario interrogarci sulla reale natura delle malattie croniche, sul ruolo in particolare del sistema immunitario, e sulle reti individuali e collettive che correlano tra loro sintomi e patologie. La network medicine è agli albori ed è assolutamente necessaria. Va integrata con l’immunologia e con una visione complessiva che includa gran parte delle malattie croniche, che spieghi l’incidenza dei fattori ambientali nel concausarle o esacerbarle.
Il mio lavoro cerca di capire quali sistemi vengono toccati dalle malattie croniche, in quale ordine e perché. Inoltre lo scopo è di esplorare quali sono le reti di risposta che si attivano, e, se possibile, avvicinarsi a capire il “confine” tra i problemi ambientali e quelli endogeni. E’ solo tramite un approccio integrato a queste patologie che possiamo pensare di renderle reversibili o almeno di rallentarle nel tempo, migliorando allo stesso tempo la qualità di vita delle persone.
20 November