29 Mar Semantica e sintassi – ecco le differenze
Semantica e sintassi sono due concetti molto dibattuti in tanti ambiti, anche molto più concreti di quanto immaginiamo.
Parliamo della differenza tra semantica e sintassi.
“La differenza tra semantica e sintassi? Ma cosa c’entra con la medicina?”
Te lo spiego immediatamente. La semantica e la sintassi ci servono per introdurre un tema affascinante che è quello della filosofia della coscienza. La filosofia della coscienza cerca di capire se noi abbiamo una coscienza, se questa è vera o se è illusoria, se abbiamo capacità di scelta, se abbiamo forza di volontà, e tutte le altre cose implicate in questo tema.
Perché è un tema affascinante? Perché sapete che io voglio rendere la medicina più scientifica, anche più filosofica e più moderna. Questo è sicuramente un tema moderno. E’ un tema moderno perché collega la medicina, la filosofia, l’informatica, l’intelligenza artificiale e la tecnologia. Non so, se ti serve qualcosa d’altro! Secondo me ce n’è abbastanza.
Allora, iniziamo dalla semantica: la semantica è lo studio del significato e dei simboli.
Quindi con semantica si intende tutto quello che è il significato di una frase. Se voi state capendo quello che vi sto dicendo, è perché state capendo il significato. La semantica è anche quella cosa che ci permette di capire simboli astratti e complessi, i modi di dire e tutto quanto. Un simbolo appartiene alla sfera semantica. Noi riusciamo a decodificarne il significato perché la nostra mente è dotata di capacità di elaborazione, interpretazione, e simbolica.
La sintassi invece è l’insieme e lo studio delle regole formali di una frase e non solo.
Quindi ad esempio la sintassi riguardasse la grammatica.
“Riguardasse?!?”
Avete visto, ho fatto un errore grammaticale, quindi sintattico. Di conseguenza ovviamente anche il significato della frase che ho appena detto ne viene influenzato. Quindi la semantica e la sintassi sono due aspetti correlati e complementari.
E perché interessano a noi? Ci interessano perché la sintassi viene operata soprattutto dai computer, che si trovano a non capire il significato di quello che gli viene proposto, ma semplicemente sono in grado di operare algoritmi attraverso regole fornite dall’esterno. E’ ovvio che in informatica si parla anche di semantica perché, ad esempio, un linguaggio di programmazione ha le sue regole, come ad esempio le virgolette, all’inizio, alla fine di una frase, ma ha anche una semantica, quindi ha anche un significato. Però in generale la semantica è propria degli umani e di altri organismi viventi, perché è appunto la capacità di comprendere il significato delle cose, e quindi di operare non solo sui segni, ma anche sui simboli.
Searle dice giustamente che la semantica emerge dalla sintassi così come la mente emerge dal cervello.
C’è chi dice che il nostro cervello funziona come un computer.
Secondo me è la cosa più lontana dalla realtà, perché un computer opera appunto algoritmi, fa operazioni computazionali, tramite regole che gli vengono inserite dall’esterno. Dà dei risultati sulla base di queste regole, non si inventa niente di niente. Mentre il nostro cervello funziona come un sistema complesso, e quindi è in grado di elaborare attivamente gli stimoli che riceve, i simboli, ed è in grado di inventare qualcosa di nuovo. Chiunque è un creativo lo sa perfettamente.
Quindi possiamo dire che un computer ha una coscienza? Secondo me no, perché la coscienza, tra le altre cose, appunto, è la capacità di comprendere, e di avere la percezione di cosa si sta vivendo e di tutto quanto. Cosa che un computer, evidentemente non ha. C’è ovviamente in filosofia della coscienza un dibattito enorme su questo tema, che è uno dei temi centrali. Io vi porto qui l’esperimento della scatola cinese, che è un esperimento mentale inventato da Searle.
Te lo spiego nel prossimo video!
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