
23 Giu Hai mai stretchato i tuoi modelli?!
Supponiamo che tu debba creare un modello che spieghi una parte della tua realtà.
Per esempio: perché il traffico nella tua città è generalmente più intenso alle 21 piuttosto che alle 16? Perché la tua influenza – diversamente da quanto avviene ai tuoi amici – migliora con acqua fredda e stando al fresco? Come puoi scegliere la cassa più veloce al supermercato?
Oppure, per i temi più vasti: perché l’universo è organizzato in questo modo? E come fa ad organizzarsi? Siamo o saremo in grado di prevedere con più precisione dove possono esserci altre forme di vita nel nostro universo? Perché vediamo fenotipi ricorrenti in persone con malattie differenti? Come reagisce il nostro organismo a diversi tipi di stimoli? Se abbiamo una coscienza, come funziona?
Ho creato nuovi modelli medici, scientifici e filosofici, che mi hanno fatto e mi fanno tuttora ragionare su questi temi tutti i giorni.
Ora: ipotizziamo che tu abbia una grande idea che può dare una risposta a qualcuna di queste domande. La puoi annotare, la può sviluppare e ampliare leggendo la letteratura, e così via.
Ma se ti fermi subito dopo averla avuta, perché ti piace il fatto di aver ragione e ti senti già soddisfatto così, ciò che hai trovato potrebbe essere superficiale, incompleto o errato.
Se vuoi avvicinarti alla risposta corretta, e quindi alla verità, devi verificare la tua idea, devi stretcharla, provarla, in modo che il tuo modello sia il più preciso, coerente, applicabile, completo e utile possibile.
Principalmente, per fare questo devi verificare 6 cose:
- Semplicità
- Eleganza
- Coerenza interna
- Coerenza esterna
- Completezza
- Falsificabilità
1) Semplicità
Probabilmente conosci il rasoio di Occam, la cui traduzione più famosa recita così:
A parità di fattori, la spiegazione più semplice è da preferire
Significa che se vuoi spiegare perché il traffico è così intenso alle 9 e supponi che ci siano alieni che arrivano in città, si travestono da uomini e fanno migliaia di test sulle automobili locali… probabilmente sei un po’ lontano dalla realtà!
Voglio porre un accento su un tema centrale: suggerirei sempre di trovare una spiegazione costruendo più di un modello. Se hai più ipotesi, le puoi testare meglio. E sai una cosa?! Tutti i modelli sono tuoi, li puoi amare tutti! E poi scegliere liberamente il tuo preferito, o meglio il più verosimile.
2) Eleganza
Questo concetto è collegato al precedente. Un modello bello, semplice ed elegante è probabilmente quello corretto. Se ci pensi, tutto ciò ha senso. Il modello deve mettere ordine alla realtà. Deve dare strumenti alle persone in modo che lo possano usare per elaborarla meglio. Se è elegante, armonico, sei probabilmente sulla buona strada per mettere ordine a questo pazzo mondo! 😉
Chiaramente, l’eleganza è anche un aspetto della coerenza. Anche per questo è così importante.
3) Coerenza interna
Originariamente, questo era un parametro statistico. In statistica misura se diverse incognite che valutano lo stesso costrutto generale producono punteggi simili. In altre parole, è la coerenza e la similitudine tra tutti i parametri che è determinante. Più i parametri sono collegati tra loro, più la coerenza interna aumenta.
Possiamo ovviamente traslare questo concetto nella ricerca. Infatti puoi notare e misurare quanto i parametri che compongono le sotto-ipotesi del tuo modello sono coerenti tra loro.
Facciamo un esempio: il tuo modello è composto da 5 ipotesi fondamentali, che lo strutturano. Queste devono essere coerenti tra di loro, non si devono contraddire a vicenda. In questo caso, la coerenza interna del modello è buona.
4) Coerenza esterna
Questa è probabilmente la prova più importante del tuo modello. Qui devi proprio stretcharlo, metterlo alla prova con diverse condizioni, variabili, parametri. Pensiamo ancora una volta all’esempio del traffico. Se la tua ipotesi spiega solo cosa succede il lunedì, il giovedì, e solo nel quartiere a nord-ovest della città, ma contrasta con gli eventi del martedì, del sabato e in altri quartieri… probabilmente hai bisogno di un modello migliore!
Se la tua teoria su come funziona la coscienza può spiegare solo cosa avviene quando sei da solo, fermo, e stai meditando nel deserto ma non è capace di spiegare cosa succede durante i diversi momenti della vita quotidiana perché è in contraddizione con essa… di nuovo: probabilmente ti serve una teoria migliore!
Questo step è fondamentale. Immaginare il modello applicato a situazioni differenti, in molteplici condizioni, dinamiche e variazioni è cruciale.
Per fare questo necessitiamo della maggiore responsabilità, onestà intellettuale, apertura mentale e umiltà di cui siamo capaci.
5) Completezza
La completezza è correlata alla coerenza esterna, ma apre anche nuovi punti di discussione.
Infatti può andare in conflitto con la precisione. Per temi ampi, complessi, spinosi, è possibile che il modello più completo non sia il più preciso. A parte la precisione, la completezza dipende dalle tue intenzioni.
Siccome sto lavorando sui grandi temi legati alla medicina, sto pensando come fece Einstein: Einstein voleva creare – riuscendoci – un principio generale e molto vasto (sto parlando della relatività generale), che poi poteva essere derivato e applicato ai casi singolari e particolari. Adesso conosciamo i suoi limiti predittivi in vicinanza dei buchi neri. Questo è il prezzo da pagare in termini di precisione con una teoria rivoluzionaria, ampia, dirompente.
Quindi, già prima di scoprire questo ragionamento di Einstein, ho iniziato a costruire modelli generali che contengano i principi fondamentali, e che possono essere derivati e applicati al più grande numero di casi possibile. Di conseguenza, non mi posso aspettare una precisione perfetta da subito; questo è un lavoro di cesellatura che richiede più fasi.
E’ chiaro però che sto cercando di costruire modelli coerenti, completi E precisi!
Se stai lavorando su temi specifici e ben circostanziati, ti consiglierei di badare contemporaneamente sia alla completezza che alla precisione, già dall’inizio della tua ricerca.
6) Falsificabilità
Falsificabilità… chi non conosce in ambito scientifico o filosofico il principio di falsificabilità di Popper?
La falsificabilità è importante ancora una volta per sfidare il tuo modello e per segnarne i confini. C’è la necessità di testarlo per confermarlo o confutarlo.
Sinceramente penso che il principio di Popper in quest’era non sia sempre applicabile.
A volte ci sono modelli che non possono essere testati con la tecnologia sperimentale attuale. In questi casi possiamo creare esperimenti mentali che tendano, stirino (stretchano è molto più bello e rende molto di più l’idea, ammettiamolo) la nostra logica e che consentano di esplorare “nuovi mondi”, ma a volte non possiamo neanche farlo.
La collaborazione e la sinergia tra la filosofia e la scienza è fondamentale per migliorare la comprensione “basica”, cioè che va alla radice, dei fenomeni, finché non abbiamo gli strumenti per testare con gli esperimenti le idee. In pratica, la filosofia serve a presentare nuove spiegazioni della realtà usando la logica e l’argomentazione. Su questa si inserisce la scienza, che – aumentando la conoscenza diretta e dando una descrizione fisica, matematica o biologica dei fenomeni – può progredire nel processo conoscitivo, fino a provare o confutare le ipotesi con gli esperimenti. Se gli esperimenti chiave non possono essere fatti (come ad esempio nel caso di alcuni aspetti della coscienza o della teoria delle stringhe), allora la filosofia assume un ruolo ancora più fondamentale, perché è la precorritrice della conoscenza diretta. Infatti la ricerca multidisciplinare, che fa collimare biologia, matematica, filosofia, neuroscienze e medicina è l’approccio che si sta usando per capire la coscienza.
In conclusione, la strada per creare e testare un modello può essere lunga, e richiedere molti studi, attitudine e mentalità filosofica, onestà, responsabilità e libertà di pensiero.
Ti consiglio di lavorare il più possibile sulla tua teoria, fino a quando non ti senti completamente soddisfatto. I tuoi sforzi verranno ripagati!
Se vuoi contattarmi per altre informazioni, o per condividere idee, esperienze, pensieri… commenta o scrivimi! Sarò felice di parlare con te.
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